Carissimi confratelli e consorelle,
da molti anni grazie alla disponibilità di alcuni confratelli dei nostri sodalizi, viene preparato un opuscolo che ci aiuta a vivere le celebrazioni della Settimana Santa.
Esso è un valido strumento, non tanto per conoscere semplicemente gli itinerari delle nostre processioni, ma un aiuto per farci “camminare insieme”.
Sì “camminare insieme” è il desiderio scaturito dopo l’esperienza del cammino regionale che abbiamo celebrato a settembre scorso.
Sull’onda dell’entusiasmo abbiamo continuato ad incontrarci per progettare un itinerario spirituale-culturale intitolato “Fraternitates”, un percorso di riflessione che segue il cammino dell’anno liturgico. I primi due incontri, in avvento ad Alberi, in quaresima a Meta, sono stati vissuti in un clima di fraternità e di gioia.
Continuando il nostro cammino ci prepariamo a vivere altri due momenti un Concerto di Pasqua il prossimo 7 aprile nella chiesa della SS. Annunziata in Vico, aiutati dalla corale “Laus Deo “, e nel mese di maggio una mostra sul culto mariano nelle nostre confraternite che da sempre ne hanno custodito la devozione.
Rivolgo a tutti i nostri confratelli e consorelle e a coloro che in questo tempo partecipano alle processioni della Settimana Santa, di vivere con fede i cammini penitenziali, raccogliendo nel cuore frutti abbondanti di grazia, che scaturiscono dallo sperimentare pienamente la gioia pasquale. Con affetto fraterno.
don Ciro Esposito
Direttore Ufficio Confraternite Arcidiocesi di Sorrento-Castellammare di Stabia
“Camminando s’apre cammino”
Le Confraternite Diocesane condividono una “nuova” pagina della loro secolare storia.
Nel suo testamento spirituale Padre Arturo Paoli (1912-2015), autore del testo “Liberare la relazione umana. Camminando s’apre cammino” ha scritto: “Credo fermamente che Gesù sia misericordioso non solo perché lancia un salvagente all’anima che sta per naufragare nella condanna eterna ma anche e soprattutto per la sua decisione, suggerita dal suo amore infinito di fare di ogni creatura umana, direttamente o anche a sua insaputa, un partecipe al suo progetto di armonizzare il mondo. Abbiamo motivo di credere che una lagrimetta finale ci salverà dall’inferno. Ma i veri cristiani sono quelli che fanno quanto possono per portare frutto ‘Io sono la vite e voi i tralci’. Questo e solo questo è il nostro Salvatore”.
All’indomani del VI Cammino di Fraternità delle Confraternite Campane svoltosi a Castellammare di Stabia il 30 settembre 2017, che ha visto la partecipazione di circa duemila consorelle e confratelli provenienti dalla maggior parte delle Diocesi campane, Don Ciro Esposito, Direttore dell’Ufficio Confraternite della nostra Arcidiocesi ha mutuato le parole di Padre Arturo Paoli: “Camminando s’apre cammino, abbiamo camminato in questi mesi per organizzare il Cammino e ci siamo resi conto che c’è tanta voglia di camminare insieme in nome di Dio. Desideriamo, dunque, capitalizzare l’entusiasmo che è scaturito da questo evento di grazia e per questo dinanzi a noi s’apre un nuovo cammino, un nuovo percorso da esplorare, un nuovo modo di condividere il nostro essere Consorelle e Confratelli. Dove ci porterà questo entusiasmo? Chi può dirlo… camminando s’apre cammino!”.
Ecco la genesi del Progetto “Fraternitates” che ha visto la luce nel corso del tradizionale appuntamento confraternite di Natale 2017 e che sabato 24 febbraio p.v., nella Basilica di Santa Maria del Lauro a Meta, vivrà il suo primo momento di incontro, riflessione e preghiera.
L’Arcidiocesi di Sorrento-Castellammare di Stabia è ricca di Confraternite che in vari modi e forme contribuiscono alla Gloria di Dio. Ciascuna di esse, con i propri mezzi e i propri iscritti, vive nel corso dell’anno liturgico momenti di grande impegno e devozione.
Ognuna delle circa cinquanta Confraternite diocesane, è depositaria della pietà popolare e della tradizione, ed estrinseca, in vario modo, le proprie attività, occupandosi di tramandare ai posteri le buone pratiche che esse svolge con amore.
Il “cammino” diocesano vuole porre loro una domanda: nei riti che si vivono comunitariamente durante l’anno liturgico, nell’essere parte delle parrocchie di appartenenza, nei rapporti tra iscritti e soprattutto nella proiezione che ogni consorella o confratello ha nella vita sociale, economica, politica e culturale del proprio territorio… Dio dov’è?
Questa domanda è posta a ogni singolo componente delle Confraternite e non va intesa in modo generalistico, ma profondamente personale: Dio dov’è nel tuo essere parte di un Sodalizio e di una comunità?
Essa invita ad un attento esame di coscienza personale e confraternale che è molto importante per una presenza più concreta e consapevole di queste associazioni di laici nella società contemporanea.
Il calendario degli appuntamenti del progetto “Fraternitates” prevede altri incontri a partire dal sabato successivo a Pasqua, 8 aprile, con un concerto della Corale Laus Deo nella ex Cattedrale di Vico Equense per beneficiare della gioia e della Grazia del mistero della resurrezione di Gesù, una mostra, a maggio, sul culto di Maria nelle nostre Confraternite, una mini crociera a Capri, nel periodo estivo, per condividere anche con i Sodalizi capresi una parte del percorso e altri due appuntamenti in fase di definizione da tenersi uno nella zona stabiese e un’altro a Massa Lubrense.
Allo scopo di favorire il dialogo e la collaborazione tra le confraternite del territorio, l’organizzazione logistica è demandata ai Sodalizi delle singole Unità Pastorali, con il chiaro invito a coinvolgere consorelle e confratelli, non solo nell’organizzazione generale, ma anche nella preparazione di un momento di fraternità con cui chiudere ciascun incontro e darsi appuntamento al prossimo.
“A conclusione di questo cammino valuteremo con attenzione cosa ripetere e su cosa concentrare maggiormente la nostra attenzione”, ha dichiarato Don Ciro, “di certo la nostra stanchezza, per il lavoro svolto, sarà rinfrancata dal sollievo che solo l’amore di Dio può dare. Credo che la passione e la voglia di camminare e mettersi in gioco, che esiste in molte consorelle e confratelli della nostra Diocesi, verrà fuori nella sua espressione più bella: l’entusiasmo che altro non è che avere Dio dentro (dal greco: en dentro thèos Dio)”.